Incrociatore portaelicotteeri ” CAIO DUILIO”  C554

Incrociatore portaelicotteeri ” CAIO DUILIO” C554

 

L’incrociatore portaelicotteri ” Caio Duilio” negli anni ’80- Acquerello  cm. 35 x50 – N. di catalogo 261-collezione privata.

Motto; ” Nomen numen”

L’incrociatore lanciamissili Caio Duilio, in servizio nella MMI dagli inizi degli anni ’60 fino al 1990 , fu costruito dalla Navalmeccanica presso lo stabilimento di Castellammare di Stabia. Faceva parte della classe Andrea Doria. Il varo, avvenne il 22 dicembre 1962 .

Con questo tipo di unità la Marina italiana introdusse una nuova filosofia nella condotta delle operazioni navali attraverso l’impegno di navi multiruolo che avessero nella componente elicotteristica il sistema d’arma più efficace per la guerra A.S. . L’entrata in servizio di questi incrociatori- portaelicotteri italiani, attrasse l’attenzione di diverse Marine che si affrettarono a seguirne l’esempio. (1)

Assegnato al 2º Gruppo Navale d’Altura della IIª Divisione Navale di base a Taranto negli anni ottanta la nave venne trasferita di sede da Taranto a La Spezia con il contemporaneo trasferimento del gemello Andrea Doria da La Spezia a Taranto.

Caio Duilio- Il disegno

Dopo il ridislocamento il Caio Duilio ha svolto il ruolo di nave scuola per gli allievi dell’Accademia Navale di Livorno sostituendo in questo compito il SanGiorgio, andato in disarmo nel 1980. Per adattare l’unità a nave scuola fu necessario effettuare modifiche nelle sistemazioni e nell’armamento, con l’eliminazione di 2 cannoni da 76/62mm e la riduzione del numero degli elicotteri imbarcati.

Tra le crociere addestrative sono state memorabili quella del 1984 negli Stati Uniti svolta in concomitanza con i giochi olimpici di Los Angeles, in cui la nave ha toccato le due coste degli Stati Uniti, e quella del 1988 arrivando sino in Australia per in concomitanza dei festeggiamenti del bicentenario della sua scoperta.

La nave è stata messa in disarmo nel 1990.

La classe Andrea Doria

Profilo della nave – Fonte Wikipedia

Le due unità navali che costituivano questa classe erano navi multiruolo progettate e costruite per assolvere in maniera equilibrata le funzioni di comando e controllo, e di difesa antiaerea e antisom di formazioni navali ed erano concepite per la guerra N.B.C., avendo la possibilità di isolare gli ambienti interni da quelli esterni e poter effettuare le operazioni di lavaggio e disinquinamento radioattivo delle sovrastrutture.

Il dislocamento e le dimensioni erano piuttosto limitati, caratterizzati da un ponte continuo flush deck, con accentuato cavallino, che terminava con una poppa piuttosto larga. La zona poppiera era dotata di un ampio ponte di volo con un hangar in grado di ospitare quattro elicotteri medi AB-204 oppure due elicotteri pesanti SH-34 Seabat mentre la “poppetta”, sottostante il ponte di volo, era riservata alle operazioni d’ormeggio. Lo scafo era dotato di pinne stabilizzatrici Denny Brown per la riduzione del rollio.

La propulsione era a vapore con quattro caldaie Foster & Wheleer e due turbine a vapore collegate mediante gruppi turboriduttori a due eliche, con una potenza di 60000 HP che permetteva una velocità di 31 nodi con un’autonomia di 6.000 miglia a 15 nodi.

Inizialmente era stato previsto un terzo incrociatore di questa classe, l’Enrico Dandolo (C 555), la cui costruzione venne annullata ed al suo posto venne costruito il Vittorio Veneto (C 550) il cui progetto fu una rielaborazione dei Doria, di circa il 50% più pesante e col doppio della capacità di trasporto elicotteri, in quanto i Doria vennero giudicati un po’ troppo piccoli.

Per la difesa antiaerea a media e lunga gittata era collocata nella zona prodiera una rampa di lancio Mk 10 Mod.10 per missili Terrier alla cui guida provvedevano due radar Sperry AN/SPG-55A per la guida simultanea di due missili.

La difesa antiaerea a corto raggio era assicurata da otto cannoni singoli da 76/62 mm O.T.O. Melara disposti a mezza nave in posizione laterale, quattro per fiancata, cui erano asservite quattro centrali di direzione tiro Argo NA-10 e, dopo i lavori di ammodernamento, da due lanciarazzi multipli SCLAR da 105 mm, elevabili e brandeggiabili, per il lancio di falsi bersagli che avevano la possibilità di caricare simultaneamente diversi tipi di razzi quali Chaff, flares e bengala e in grado di lanciare in un raggio di 10 km anche razzi esplosivi, con la celerità di tiro di un razzo al secondo, per la cui installazione furono create, lungo il ponte di coperta all’incirca a metà lunghezza della nave, una su ciascun lato, due piazzole sporgenti semicircolari.

La componente antisommergibile era costituita dal sonar AN/SQS-23 sistemato a scafo nella zona prodiera e dalla presenza di due complessi lanciasiluri trinati da 324 mm Mk 32.

La componente elettronica adottata dalle due unità era costituita inoltre inizialmente da un radar di scoperta aerea tridimensionale Frescan AN/SPS-39, da un radar di scoperta aeronavale R.C.A. AN/SPS-12, dal radar di navigazione S.M.A. MM-SPQ-2 e da un radiofaro TACAN per la navigazione strumentale degli aeromobili.

Le due unità nel corso degli anni settanta vennero riammodernate con l’installazione dei primi sistemi automatici della direzione delle operazioni di combattimento (S.A.D.O.C. 1) essendo in precedenza prive di sistemi automatizzati di comando e controllo: il radar di scoperta aeronavale R.C.A. AN/SPS-12 venne in un primo momento sostituito dal radar Lockheed Electronics AN/SPS-40 e successivamente dal nuovo radar di scoperta aeronavale a grande distanza MM/SPS-768 di costruzione nazionale, prodotto dalla Selenia, che divenne la dotazione standard per le moderne unità di grandi dimensioni, per la cui installazione fu necessario un intervento di modifica della mensola di sostegno della parabola dell’antenna rotante; il radar tridimensionale di scoperta aerea lontana Frescan AN/SPS-39 venne sostituito con il più moderno Hughes AN/SPS-52, mentre l’originale apparato TACAN valvolare venne sostituito con una moderna apparecchiatura allo stato solido; l’alimentazione dell’apparato motore venne convertito da nafta a gasolio e venne effettuata la standardizzazione del sistema missilistico. mentre la componente elicotteristica venne riconfigurata in quattro elicotteri medi AB 212 oppure due elicotteri pesanti SH 3D Sea King.

 

Bibbliografia

Fonte: Wikipedia

1)  Giorgio Giorgerini: Storia della Marina – Profili

 

 

Ricerco storie vissute sulla nave…

Se siete stati imbarcati sulla nave, inviatemi i vostri racconti di vita vissuta , le navigazioni compiute, particolari episodi che ancora ricordate, mi farà piacere pubblicarli su questo blog.

 

 

L’incrociatore Caio Duilio, con una scorta di due fregate classe Maestrale in navigazione notturna con il mare in burrasca al largo di Ponza . Tirreno meridionale 1984. Acquerello cm 35×61. Numero di catalogo 265

l’ acquerello originale:

n. 265 cm. 35×60

appartiene ad una collezione privata

 

13 Comments

  1. Sgt.smz.Renzo Rosa

    ..Imbarcato sulla C.Duilio quando era ancora in allestimento a Castellammare di Stabia,tante prove in mare prima di andare a navigare a cieli aperti.crociere in nord Europa,costa africana,traversata verso L’America del nord, del sud,isole di Portorico,Martinica ecc.Ero il sommozzatore della nave,in una notte freddissima con l’acqua vicina allo zero,feci l’immersione perchè c’erano le esercitazioni interalleate,americani,francesi,olandesi e via dicendo,quando uscii dall’acqua ero letteralmente un pezzo di baccalà e nonostante l’acqua bollente della doccia e una bottiglia di grappa,passò un po di tempo prima di riuscire a riprendermi,ma all’epoca il fisico sano e robusto di un ventenne ti permetteva questo ed altro….

  2. AGNETO LUIGI

    SERGENTE AGNETO LUIGI ELETTROMECCANICO DI BORDO RADAR TIRO , IMBARCATO
    SU NAVE CAIO DUILIO 554 DAL 21 GIUGNO 1975 AL 31 OTTOBRE 1976.
    PECCATO AVER RAGGIUNTO DURANTE IL PERIODO SOLTANTO IL PORTO ESTERO DI ALGERI.
    ESPERIENZA FANTASTICA E ME NE ACCORGO OGGI GIORNO DOPO GIORNO.
    UN SALUTO A TUTTI I DUILIANI DI IERI E DI OGGI IMBARCATI SUL NUOVO CACCIATORPEDINIERE.
    NOMEN NUMEN !!!!!!!!!!!

  3. gaetano Bosso

    Imbarcato sul C554 Duilio nel Giugno 1979 , 6° reparto, fino al Luglio del 1980. Esperienza bellissima, la ripeterei con lo stesso equipaggio, ricordo Capo De Cunzolo, Sgt Bruno, Magg. Laruccia collega Acquafredda e Possumato, nonché Filocamo il siciliano. Un saluto a Tutti

  4. claudio brumat

    Ciao a tutti i duiliani. Sono stato imbarcato dall’agosto 1967 al dicembre 1968 in qualità di elettromeccanico addetto alle apparecchiature del tiro. Essendo militare di leva posso dire che dopo il corso alle scuole CEMM il resto della mia carriera è trascorsa tutta a bordo di questa meravigliosa nave. Dal gennaio 1967 ho acquisito il grado di sergente al comando dell’ADT 34 che oltre al radar del tiro, comandava due cannoni sul lato sinistro. E’ stato per me un grande orgoglio essere l’unico sottufficiale di leva che fosse responsabile di una centrale di tiro. Spesso nei miei sogni da vecchio pensionato ritorno sulla nave Duilio richiamato per più mesi e nei ricordi è tutto immutato come l’ho lasciato nel 1967. E’ un vero peccato non poter tornare indietro nel tempo e rivivere i momenti di esercitazioni col comandante Sicurezza, il tenente Conticchio (mio diretto superiore) il ten di vascello Mercurio e l’ostico comandante Barbieri.
    Ciao a tutti quelli che conservano il ricordo di un bel pezzo della vita trascorsa sulla gloriosa CAIO DUILIO 554

  5. Alessandro Fiorini

    Sono stato imbarcato come radarista sul Duilio dal febbraio 87 all’aprile 88 e ho partecipato alla campagna addestrstiva dell’estate 87 in Africa sud america florida ecc. Esperienza bellissima fatta a 19 anni.

  6. Antonio De Donno

    Sgt radarista imbarcato dal febbraio 85 dall’aprile 89. Segretario Reparto operazioni e centralinista di bordo.
    4 crociere addestrative, due in nord Europa 85 e 86, una in Sudamerica 87 e l’indimenticabile Australia 88.
    Esercitazioni ‘Sardinia’, ‘Distant hammer’, ‘Mare aperto’, operazione ‘Girasole’, Achille Lauro.
    In quattro anni e mezzo mai un attimo di tregua.
    Periodo che mi hanno forgiato … lo rifarei volentieri.

  7. Antonio

    Sono imbarcato nel 77 ricordo la vista e sosta all’isola di Malta da dove telefonai a casa ero un sgt/zch

  8. sgt ecg Fisichella Pasquale

    Sono stato imbarcato su nave Duilio dai primi giorni di Marzo del 1965 alllo stesso periodo del 1966; ho partecipato alla prima crociera nord e sud atlantico Martinica portorico, tutto il sus America Brasile, Argentina, Uruguai, Liberia Marocco: E’ stato il più bello periodo della mia vita che non ho mai dimenticato.

  9. Imbarcato giugno 1979 e congetato il 31/10/1980 dopo una crociera nel mediterraneo, e una esercitazione nato ero un cambusiere.e stata una bella esperienza la rifarei un’altra volta ciao ai miei ex commilitoni

  10. Sono Giuseppe sono stato su nave Duilio nel contingente 5-87 non dimenticherò mai la campagna addestrativa fatta 5 mesi in america.se dovessi raccontare la mia esperienza potrei scrivere un libro.mamma marna.un saluto a tutti.sarebbe bello rincontrare tutto il contingente

  11. Giampiero

    Ho avuto l’onore di far parte della Marina Militare e dell’equipaggio del Caio Duilio in campagna addestrativa in Australia nel lontano 1988….momenti indimenticabili

  12. Alvise Bavaresco

    Sono stato imbarcato sul Caio Duilio dal 10/08/1970 al 08/10/1871 come ufficiale al dettaglio ed anche , in navigazione , addetto al tiro dei cannoni . Ricordo ancora il terribile incendio scoppiato in cambusa il 11/09/1970 , con la morte del magg. G.N. Antonio Carrino . Allora ero Guardiamarina di complemento . Saluto tutti i duiliani .

  13. Giampiero

    Sono Giampiero…6°/87.. imbarcato sul Duilio che era ai grandi lavori in preparazione alla campagna addestrativa in Australia…ebbene si…sono tra i pochi fortunati appartenente a dell’equipaggio….Viaggio memorabile….avrei bisogno di scrivere un libro x capire bene quell’esperienza fatta a bordo….che tempi…un abbraccio a tutti i Duiliani

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