A. Feruglio- Incontro in oceano Atlantico tra la nave “C.Colombo” e la nave ” Patria”. olio su tela cm 35×50 (collezione privata)
Il 15 Giugno 1932 il C.F. Alberto Da Zara, assunse il comando di Nave C.Colombo, suo vice, comandante in seconda , il C.C. Luciano Bigi. Dopo la crociera estiva, insieme all’Amerigo Vespucci, con i cadetti dell’Accademia Navale, le navi rientrarono a Livorno e, sbarcati gli allievi, si trasferirono a La Spezia. Mentre il Vespucci entrava ai lavori in arsenale, il Colombo, iniziò subito la preparazione per la campagna invernale degli allievi nocchieri. Vennero imbarcati 41 tra aspiranti e guardiamarina e più di 300 allievi nocchieri.
Il 22 Novembre 1932 il Colombo lasciò La Spezia diretto a Ceuta prima tappa della sua campagna invernale che prevedeva la visita dei seguenti porti: Madera, Fort De France ( Martinica), Curacao( Antille Olandesi), Kingstone (Jamaica), l’Avana (Cuba), Key West ( Florida), Bermuda, Punta Delgada (Azzorre), Gibilterra, La Spezia.
Lasciata Ceuta, al largo di Capo Tarifa, la nave bordo’ le vele con un vento propizio ma di mediocre intensità, navigando in questa situazione per 3 giorni.
Il Colombo incontra il Patria
Scrive Alberto da Zara nelle sue memorie (1) “Il mattino del quarto giorno molto orgasmo e molta curiosità furono improvvisamente a bordo del Colombo : un collega , un altro veliero era stato avvistato , e presto fu riconosciuto per Italiano.
Era il Patria, la nave scuola – e quindi doppiamente collega- della Marina Mercantile, diretta in America del Nord (3). Ci avvicinammo, mettemmo in panna, e io mi recai a bordo con la lancia di salvataggio. Pur pallidamente, rivivevamo i costumi delle lontane età, rievocate dalla nostra nostalgia e adornate dalla nostra immaginazione”
Patria Nave scuola della Marina Mercantile
il ” Patria” fu una nave scuola della Marina Mercantile. Ex “Susanne Vinnen“, goletta a 5 alberi a vele auriche con gabbie e velacci al primo e terzo albero, venne costruita dai cantieri Krupp di Kiel nel 1922. Nel 1931 venne acquistata su iniziativa del Governo italiano per essere destinata a nave scuola della Marina Mercantile. Venne utilizzata per l’addestramento dei diplomati nautici, futuri comandanti di navi mercantili, con istruttori messi a disposizione dalla Regia Marina.
Dal 1932,vennero effettuate 8 campagne di istruzione con rotte del Sud America, in 5 anni di attività.
Quando il Patria incontra il Colombo ha iniziato il suo secondo viaggio della prima campagna di istruzione. e’ partito da Genova il 19 novembre, ha fatto scalo a Torreveja dove ha caricato 2.000 t. di sale, destinato a Montevideo. Dal diario di bordo del Patria cosi, viene documentato l’evento:
Incontro con la regia nave scuola Colombo (2)
Verso mezzogiorno si scorge il Colombo bordare le quadre e poggiare sensibilmente in direzione del Patria, proprio nell’attimo in cui riesce a sfruttare un refolo di vento. Pensando che il Colombo voglia cimentarsi in velocità, anche il Patria borda rapidamente le quadre e le controrande; la manovra viene eseguita speditamente con un autentico “colpo di mano”, in quanto i cadetti, sentendosi osservati , desiderano compensare l’inferiorità numerica nei confronti di quelli a bordo del Colombo con una maggior rapidità di manovra. Si sta per bordare anche il saccone (4), quando alle 14,00 il comandante del Colombo, capitano di fregata Alberto da Zara telegrafa le sue intenzioni di far visita al Patria. La notizia inattesa viene accolta subito con manifestazioni di giubilo; rapidamente il Patria che aveva bordato nel frattempo anche i velacci per farsi ammirare con la velatura al completo, ammaina gli stessi e prende panna, controbracciando il quartiere di mezzana; il motore viene fermato e tenuto pronto alla manovra. Il Colombo si avvicina sempre più. Lo spettacolo esaltante di questa nave invelata, con la doppia fila di falsi portelli sulle alte murate, fornisce una seppur fuggevole impressione di quanto fosse maestoso l’aspetto dei vascelli di un’epoca lontana. Poco dopo le 15.00 il Colombo transita lentamente di poppa e sottovento prendendo anch’esso panna sul trinchetto sulle stesse mure del Patria. Ora tutto è silenzio; una strana, intensa commozione invade l’animo di tutto l’equipaggio. Intanto una lancia si stacca dal suo bordo e dirige verso il Patria; dal suo equipaggio sparso sul sartiame, si levano inni patriottici ai quali rispondono poderosi urrà e saluti alla voce. Due lembi d’Italia, due navi scuola delle Marine sorelle sono venuti casualmente a congiungersi nella solitudine sterminata del grande oceano; La Marina Mercantile porge un abbraccio fraterno a quella da guerra: un evento che difficilmente avrà più occasione di ripetersi.
Il Colombo, lo si intuisce subito, presenta maggiori comodità logistiche, ma il Patria non ha nulla da perdere al suo confronto, date le sue qualità nautiche , dovute alle sue forme snelle ed eleganti, appositamente studiate per le lunghe traversate oceaniche. La nave scuola mercantile è quasi immobile, mentre il Colombo rolla dolcemente a poca distanza.
Alle 15,05 la lancia con a bordo il Comandante Da Zara accosta sottovento dove è già sistemata la biscaglina; è accompagnato da un sott’ufficiale. I cadetti del Patria sono schierati sull’attenti in coperta per essere passati in rivista, mentre il sottotenente di vascello Bruno Zelik (5) è pronto a rendere gli onori al suo superiore . E’ in uniforme ordinaria, come per le grandi occasioni. Il Patria nell’improvviso silenzio che è calato in coperta sembra proprio una nave militare. La visita del Comandante Da Zara è breve; rapida la sua ispezione al bastimento; si complimenta con il Sig. Zelik per l’ordine generale degli allievi e con il comandante Lazzarini ed con il nostromo per la perfetta tenuta del bastimento in navigazione oceanica. Qualche stretta di mano, qualche fotografia e quindi un caloroso commiato tra i due comandanti.
Un quarto d’ora più tardi, la lancia scosta in direzione opposta, dirigendo sul Colombo in attesa. In tutti rimane il ricordo di questo evento significativo.
Dopo il saluto alla bandiera e con la sirena, i due velieri con manovra d’insieme, passano celermente in assetto di navigazione alla vela, approfittando di un buon vento di NNW che sta diventando sempre più fresco. Dal Colombo sale al cielo l’urlo possente di un nome: ” Zelik, Zelik, Zelik!”. Tutti ancora lo ricordano per i suoi precedenti imbarchi e gli indirizzano spontaneamente un tributo di affetto e di devozione (6).
Il vento rinfresca gradualmente e girando verso Est diventa sempre più favorevole. Il Patria guadagna decisamente su l Colombo in questa breve regata sull’oceano. Sul Colombo sono stati ghindati gli alberetti e guarniti i controvelacci. Sul far della sera è completamente scomparso alla vista , inghiottito dall’orizzonte sempre più tenue e invisibile.
Il Patria fila verso la zona degli alisei con navigazione regolare e velocità superiore ai 6 nodi.”
CONCLUSIONI
Come nella vita, dopo un fuggevole incontro, ognuno affronta il suo destino.
La nave scuola ” Patria” proseguì la sua attività fino al 1938 , quando, non riuscendo più a coprire i costi di esercizio con i noli, venne venduta. Nel 1939il veliero passava in proprietà all’armatore triestino Antonio Rocco che lo impegnava in Atlantico con ilnome di Imperatore, riducendo sia l’altezza degli alberi che le vele. con il nuovo nome continuò a navigare con carichi alla rinfusa anche durante la guerra, subendo attacchi da parte dei tedeschi, ai quali peraltro scampò. Requisita dagli inglesi, nel 1944 venne restituita all’Italia. La acquistò la compagnia armatrice Ferraro & Massone di Genova per la quale nel febbraio 1946 fece l’ultimo viaggio a vela con destiunazione Piombino. Successivamente, portata in cantiere a Livorno, venne trasformata in motonave da carico con ilò nome di Ernesto S. continuando a trasportare materiali ferrosi da e per quel porto, tanto da cambiare il suo nome in Piombino. Nel 1973 divenuta ormai anch’essa un rottame, venne portata a Vado Ligure per essere demolita.
La nave C. Colombo, nel dopoguerra venne data in conto riparazioni danni di guerra all’Unione Sovietica. Per il racconto della sua fine ingloriosa, vi rimando al mio articolo http://www.sandroferuglio.com/la-grande-epopea-della-vela/nave-scuola-cristoforo-colombo/
Il Com.te Alberto Da Zara divenne in seguito Ammiraglio e, al comando della VII Divisione Incrociatori, si distinse nella Battaglia di Mezzo Giugno. Nel 1946 lasciò il servizio attivo. nel 1949 , uscì il suo libro di memorie ” Pelle d’Ammiraglio”. Morì nel 1951.
STV Bruno Zelik. Nel 1942, da Capitano di Corvetta, fu attore protagonista nel film Alfa Tau, fu poi comandante dei Sommergibili ” Giuliani” , “Topazio” , “Onice”. Scomparve il 28/05/1942 al comando del Smg. “Scire”.
NOTE:
(1) “Pelle d’Ammiraglio” di Alberto da Zara Ed. Ufficio Storico della Marina Militare pag. 216
(2) Flavio Serafini “in vela sull’oceano” Storia della nave scuola “Patria”ultimo veliero oceanico della Marina Mercantile Italiana – Ed. Mursia 1986. pag 79-80
(3) Curiosamente sia le memorie dell’Ammiraglio da Zara, sia il diario di bordo del Patria sono imprecisi sulle destinazioni: Il Patria si sta dirigendo in Sud America (Montevideo Santa Fe), il Colombo si sta dirigendo in centro America, nella zona caraibica.
(4) Saccone: Grande vela quadra da attrezzarsi sull’albero di trinchetto per le andature portanti, alta quanto una randa e inferita sul fuso maggiore dell’albero. (ndr).
(5) Ufficiale della Regia Marina imbarcato come istruttore.
(6) Bruno Zelik Clicca sul nome per maggiori info ( wikipedia)
Translation in English
On June 15, 1932 the C.F. Alberto Da Zara, assumed the command of Nave C. Colombo, his deputy, second in command, the C.C. Luciano Bigi. After the summer cruise, together with the Amerigo Vespucci, with the cadets of the Naval Academy, the ships returned to Livorno and, once the students had disembarked, they moved to La Spezia. While Vespucci entered the works in the arsenal, the Colombo, he immediately began preparing for the winter campaign of the pilot’s pupils. Forty-one aspirants and midshipmen were embarked and more than 300 cadets.
On November 22, 1932, Columbus left La Spezia headed for Ceuta the first leg of his winter campaign which included visits to the following ports: Madera, Fort De France (Martinique), Curacao (Netherlands Antilles), Kingstone (Jamaica), Havana ( Cuba), Key West (Florida), Bermuda, Punta Delgada (Azores), Gibraltar, La Spezia.
Leaving Ceuta, off the coast of Cape Tarifa, the ship sailed the sails with a propitious but mediocre intensity wind, sailing in this situation for 3 days.
The Colombo meets ” Patria”
Alberto da Zara writes in his memoirs (1) “On the morning of the fourth day much orgasm and a lot of curiosity were suddenly aboard the Colombo: a colleague, another sailing ship had been sighted, and soon he was recognized for Italian.
It was the “Patria”, the school ship – and therefore doubly connected – of the Merchant Navy, headed for North America (3). We approached, we put in cream, and I went on board with the lifeboat. Even though pale, we relived the customs of distant ages, recalled by our nostalgia and adorned by our imagination “
“Patria” School ship of the Merchant Navy
SHIP MERCHANT NAVY “PATRIA” EX “SUSANNE VINNEN” (Photograph)
the “Patria” was a merchant marine training ship. Ex “Susanne Vinnen”, a 5-mast schooner with auricas with cages and veils on the first and third mast, was built by the Krupp shipyard in Kiel in 1922. In 1931 it was purchased on the initiative of the Italian Government to be used as a Navy school ship Mercantile. It was used for the training of nautical graduates, future commanders of merchant ships, with instructors made available by the Regia Marina.
Since 1932, 8 educational campaigns with South American routes have been carried out, in 5 years of activity.
When the homeland meets “Colombo” he began his second journey of the first education campaign. he left Genoa on November 19th, made a stop in Torreveja where he loaded 2,000 t. of salt, destined for Montevideo. From the diary of the homeland, the event is documented:
Meeting with the “Colombo” ship school (2)
“C.Colombo” School Ship, approaching the “Patria”( Photograph)
Towards midday we can see the Colombo edging the squares and resting sensitively in the direction of the Fatherland, just at the moment when it manages to exploit a gust of wind. Thinking that the Columbus wants to try his hand at speed, even the homeland quickly bends the squares and counter-orders; the maneuver is carried out expeditiously with an authentic “coup d’etat”, as the cadets, feeling themselves observed, wish to compensate for the numerical inferiority with respect to those aboard the Columbus with greater maneuvering speed. The sack (4) is also about to be lined up, when at 14.00 the commander of the Colombo, frigate captain Alberto da Zara telegraphs his intentions to visit the homeland. The unexpected news is immediately greeted with demonstrations of jubilation; quickly the homeland that in the meantime had also bordered the velacci to be admired with the full veiling, lowering the same and taking cream, countering the quarter of mizzen; the engine is stopped and kept ready for maneuver. The Columbus is getting closer and closer. The exhilarating spectacle of this ship, with its double row of false hatches on the high walls, provides a fleeting impression of how majestic the appearance of the vessels of a distant era was. Shortly after 3.00 pm the Colombo slowly passes aft and downwind, also taking cream on the foreshore on the same walls of the Fatherland. Now everything is silence; a strange, intense emotion invades the soul of the whole crew. Meanwhile, a lance detaches itself from its edge and heads towards the homeland; patriotic hymns are raised by his crew scattered on the rigging, to which powerful hurra and greetings to the voice respond. Two strips of Italy, two school ships of the sister Sisters came by chance to join in the endless solitude of the great ocean; The Merchant Navy offers a fraternal embrace to the war one: an event that will hardly have the chance to repeat itself.
The Colombo, it can be immediately understood, presents greater logistic convenience, but the Patria has nothing to lose by comparison, given its nautical qualities, due to its slender and elegant shapes, specially designed for long ocean crossings.
The merchant school ship is almost motionless, while the Columbus gently rolls away.
At 15.05 the lance with the Commander Da Zara on board, approaching downwind where the boarding ladder is already arranged; is accompanied by an officer. The cadets of “Patria” are lined up at attention on deck to be reviewed, while second lieutenant Bruno Zelik (5) is ready to pay honors to his superior. It is in ordinary uniform, as for great occasions. The Patria in the sudden silence that fell on the deck looks like a military ship. Commander Da Zara’s visit is short; quick his inspection of the vessel; congratulates Mr. Zelik on the general order of the students and with the commander Lazzarini and with the nostromo for the perfect holding of the ship in ocean navigation. A few handshakes, some photographs and then a warm farewell between the two commanders.
A quarter of an hour later, the spear moves in the opposite direction, directing the waiting Columbus. Everyone remembers this significant event.
After the salute to the flag and with the siren, the two sailing ships with overall maneuver, move quickly in trim of navigation to the sail, taking advantage of a good wind of NNW that is becoming more and more cool. From Colombo rises to the sky the powerful scream of a name: “Zelik, Zelik, Zelik!”. All still remember him for his previous embarkations and spontaneously direct him a tribute of affection and devotion (6).
The wind gradually refreshes and turning towards the East becomes more and more favorable. The Patria definitely gains on Columbus in this short ocean race. On the Columbus the little trees have been dressed up and the topsails open. At nightfall it has completely disappeared from view, swallowed by the ever more tenuous and invisible horizon.
The “Patria” line towards the area of the trade winds with regular navigation and speed above 6 knots. ”
The “Patria” with all the sails bordered continues its navigation towards the trade winds ( Illustration)
NOTE:
(1) “Pelle d’Ammiraglio” by Alberto da Zara Ed. Historical Office of the Navy pag. 216
(2) Flavio Serafini “in sailing on the ocean” History of the “Patria” school ship, last oceanic vessel of the Italian Merchant Marine – Ed. Mursia 1986. pag 79-80
(3) Curiously both the memories of the Admiral from Zara, and the diary of the Patria are imprecise on the destinations: The Patria is heading to South America (Montevideo Santa Fe), the Colombo is heading in Central America, in the area Caribbean.
(4) Saccone: Large square sail to be fitted on the mast for load-bearing gaits, as high as a mainsail and inflicted on the main spindle of the mast. (Ed).
(5) Officer of the Royal Navy embarked as an instructor.
(6) Bruno Zelik Click on the name for more info (wikipedia)
Bellissima nave il Patria , poi con quel nome fa venire la pelle d’oca .
Non ho mai saputo di di quest’incontro tra le due navi e L’Ammiraglio
Alberto da Zara che va a fare visita alla nave e l’Equipaggio in pieno
Oceano . Grande Ammiraglio e Vero Signore del Mare .
Un allievo nocchiere .