Dati Tecnici
Costruita a Venezia dalla Ditta Treves, su disegni di Pietro Parisi ( che era l’ammiraglio che comandava l’Arsenale all’epoca) fu varata nel 1784.
Le sue dimensioni non sono note , ma con buona approsimazione possiamo dire che dovevano essere analoghe alle fregate leggere della classe “Pallade” e “Cerere” disegnate dallo stesso Parisi e cioè:
lunghezza in chiglia m. 36,51, lunghezza fuori tutto m. 42,42, larghezza massima 11,13 (3)
Storia
Partecipò alla flotta comandata da Angelo Emo allestita per contrastare la pirateria dei paesi berberi.
In particolare le cronache dell’epoca confermano la partecipazione della Nave al bombardamento di Biserta dal 31 agosto al 9 settembre del 1786, oltre a numerosi altri servizi di trasporto e logistici per la squadra toccando i vari porti dove l’armata Grossa interagiva come Corfu’, Malta Livorno.
” Cavalier Angelo” era una fregata di nuova concezione, veloce e il suo compito era assicurare i collegamenti logistici tra le navi in mare e le base veneziane.
Il nome che venne dato alla Nave, una chiara allusione al comandante supremo della flotta , testimonia il grado di popolarità di fama e di consenso di cui godeva, già in vita l’Ammiraglio Angelo Emo
Rimase in servizio 11 anni. Dopo la morte di Angelo Emo, nel 1795 rientrò in arsenale per essere sottoposta a lavori di raddobbo, ma in considerazione del cattivo stato in cui si trovava, si preferì demolirla.
“Un Capitano napoletano riferisce del duro bombardamento di Biserta. Nel marzo 1786, si viene a sapere che la squadra si sta staccando da Malta, rotta su Tunisi e Sousse “per ripigliar le ostilità contro quelle Reggenze”, e in aprile una nave francese che ha imbarcato in Tunisia alcuni Carlofortini cui il Bey aveva proibito l’attività delle tonnare, porta al Viceré ( della Sardegna – Ndr) la notizia “della continuazione delle ostilità della Squadra Veneziana che ritrovasi sempre ai Fachisi”: di fronte a Sfax . Il 13 agosto successivo, è il Capitano napoletano Cardona, comandante di un felucone che scorta le coralline dei suoi connazionali impegnati a la Galite, a riferire che il 29 luglio si era spostato verso Biserta per ripararsi dal vento, ed aveva gettato l’àncora in mezzo alla Squadra veneta: 5 navi di linea, 2 fregate, 3 sciabecchi, 2 bombarde comandate da “S.E. il Cav. Emo”, “quale cominciò a bombardeggiare Biserta il giorno 31, e la lasciò ancora bombardeggiando tale piazza il giorno 11 corrente, quale città asserisce il detto Capitano aver veduto moltissimo danneggiata e quasi distrutta” . Questa fonte che potremmo definire neutrale collima abbastanza con quanto detto nel “Giornale storico” che elenca, nel momento in cui Emo si presenta di fronte a Biserta, le navi Fama, Vittoria, Forza, Eolo, le fregate Concordia, Kavalier Angelo e Palma, le bombarde Distruzione e Polonia, 2 sciabecchi e 2 galeotte, cui però si uniranno altre unità, oltreché le solite zattere con mortai, obici e cannoni (che vengono regolarmente chiamate, tout court “Galleggianti”) costruite sul posto, 8 in tutto, e 2 lance “obusiere”. E’ anche vero che il bombardamento di Biserta, città difesa all’epoca da 60 cannoni distribuiti in grandi e piccole fortificazioni, fu intenso e lasciò, dice il “Giornale storico”, “a que’ barbari Lidi un saggio memorando delle visite nostre”, ma sempre secondo quest’ultima fonte, già prima del 9 agosto Emo dava ordine di disfare le zattere bombardiere, recuperandone ogni minima parte, ed il 10 la squadra faceva vela per Trapani, che avrebbe raggiunto il 14. Forse il Capitan Cardona avrà avuto ragioni sue per fornire una data diversa da quella reale, anche se è verisimile che fosse ancòra in Africa 2 giorni prima di essere in Sardegna: la costa settentrionale tunisina è, mediamente a 125 miglia marine da Cagliari, distanza che un felucone da guerra, aiutato dai remi sempre presenti, poteva colmare tranquillamente in meno di 48 ore.”(2)
Fonti:
(1) Wikipedia
(2) li ultimi 15 anni della Marina Veneta – Società Italiana Storia Militare . Paolo Cau con documentazione dell’Archivio di Stato di Cagliari
(3) Guido Ercole, Vascelli e fregate della Serenissima
I miei quadri
Scaricando da bordo della fregata ” Fama” i cannoni di grosso calibro, vengono sistemati sulle zattere appositamente costruite dai carpentieri , per poter raggiungere i bassi fondali vicini alla costa e bombardare la città assediata.
Acquerello cm 35×50. Originale appartenente ad una collezione privata. Disponibili stampe .
La fregata “Kavalier Angelo”
Il quadro raffigura la Nave in navigazione con l’armata grossa che esce da Malamocco per esercitazioni nella tarda primavera del 1784.
Le navi hanno da poco guadagnato il mare aperto e procedono di buon braccio sotto una tramontana fresca ( da quelle parti si dice anche ” borin”), incrociando un bragozzo da pesca che rientra verso Chioggia
Olio su tela cm 60 x 80
Il quadro appartiene ad una collezione privata.
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