Preparando una mostra estemporanea di miei dipinto che si terrà a Roma ( Covid permettendo) dal 21 al 23 gennaio 2022, ho pensato di preparare un percorso della mostra in modo virtuale per coloro che , pur interessati non potranno visitarla.
Preparando la mostra ho scelto di presentare i lavori dando un ordine cronologico di quando si svolsero gli eventi. Ne scaturisce, senza naturalmente essere esaustiva, una piccola storia di eventi, navi e uomini , che parte dall’ultimo anno della prima Guerra Mondiale , arrivando ai contemporanei giorni della pandemia.
1) 1918. 10 giugno. Alba di gloria! affondamento della corazzata austriaca St. Istvan
Olio su tela cm 60X80
Il dipinto che apre la mostra racconta la storia di uno degli eventi più esaltanti della storia della nostra nazione sul mare. Davide contro Golia. Il piccolo veloce motoscafo che uscito dal buio di un’aurora brumosa, superando lo sbarramento di protezione, lancia due siluri e affonda una potente corazzata
Qui sotto trovate il link che vi porta alla pagina del Blog, dove, oltre alla storia dell’affondamento vi sono anche pubblicati gli acquerelli fatti per preparare il quadro.
Naturalmente il protagonista di questa storia è Luigi Rizzo ( l’affondatore, così venne soprannominato)
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Rizzo
2) 1932 Ciclone alle Bermude.
Olio su tela Cm.50X70
A più riprese mi sono interessato della storia di nave Cristoforo Colombo, la bella e sfortunata nave scuola che nel dopoguerra fu ceduta all’Unione Sovietica, con altre navi, in conto riparazione danni di guerra. Cercando su internet trovai una foto del Colombo con il bompresso malridotto. Era la foto scattata al largo delle Azzorre dal transatlantico ” Conte di Savoia” che era diretto a New York, mentre il Colombo era in rientro dalla crociera invernale del 1932, quando la nave, al largo delle Bermude, venne investita da un ciclone tropicale che durò quattro giorni e che danneggiò vistosamente l’unità.
Di questo evento il Comandante Alberto Da Zara nel suo libro ” Pelle d’Ammiraglio” a pag 220-221 racconta:” Stato maggiore ed equipaggio rimasero in coperta a portata di mano quattro giorni e tre notti , che tanto durò la festa, perchè il ciclone camminava poco di noi e impiegò molto tempo per raggiungerci e superarci, mentre il mare grossoi e il vento rabbioso lo precedevano e lo seguivano con largo margine. nella seconda notte un’ondata mostruosa ci spezzo il bonpresso e il rumore fu tale da darmi l’impressione di aver urtato una mina: ma il nostromo Anselmi, che vegliava a prora, arrivò di corsa sul cassero a mettermi al corrente dell’avaria e subito puggiai, per sghindare l’alberetto di trinchetto che, perduto il sostegno degli stralli prodieri , minacciava di crollare in coperta. Guardiamarina, aspiranti e gabbieri andarono a riva come gatti e li vidi sparire nell’oscurità con una preoccupazione che non si placò che un’ora dopo quando, a operazione finita, li rincontrammo tutti a piè d’albero.”
Il protagonista di questa storia è, come facilmente intuibile l’Amm. Alberto da Zara.
https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_da_Zara
3) 13 dicembre 1932 incontro in Atlantico tra nave”Patria”e nave “Cristoforo Colombo”
Olio su tela cm 35X50
Quando frequentavo l’Istituto Nautico avevo sentito parlare di una nave a vela che ,prima della guerra ,serviva da avviamento per i diplomati degli istituti tecnici Nautici. Non avevo mai approfondito l’argomento fino ma quando non trovai un bel libro scritto dal Com.te Flavio Serafini: ” IN VELA SULL’OCEANO” Storia della nave scuola “Patria” ultimo veliero oceanico della Marina Mercantile Italiana.
Per un racconto dettagliato dell’incontro tra le due navi, vi rimando al mio articolo apparso sul Blog del mio sito: http://www.sandroferuglio.com/la-grande-epopea-della-vela/nave-c-colombo-incontro-con-il-patria/
In questa storia che ha per protagonisti il Com.te A.Da Zara e il comandante del “Patria” Lazzarini, vorrei ricordare il T.v. Bruno Zelik che era presente sul Patria in qualità di istruttore degli allievi. Nel 1942 , quindi dieci anni dopo questo episodio, il Com.te Bruno Zelik scomparve con tutto l’equipaggio del SMG Scirè durante una missione speciale ad Haifa.
Su wikipedia la storia di Bruno Zelik: https://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Zelik
4) Giugno 1940 -Nave C. Colombo a Venezia
Olio su tela cm 50×70 ( la foto si riferisce all’acquerello eseguito come studio prima del dipinto ad olio)
Ho ricostruito la storia della nave scuola nel mio articolo
http://www.sandroferuglio.com/la-grande-epopea-della-vela/nave-scuola-cristoforo-colombo/
Per questa storia, vorrei ricordare il Com.te Sebastiano Morin, cosi’ come ho scritto nel citato articolo
Il Capitano di Vascello Sebastiano Morin, oltre ad essere il figlio di Enrico Costantino Morin ( 1841-1910. Senatore del Regno e Ministro della Marina Italiana tra il 1893 ed il 1903, Ministro degli esteri durante il 1903 e Ministro della guerra ad interim, per pochi giorni, durante il 1902.) era un valente acquerellista. Frequentai casa Morin a Roma, conoscendo suo figlio Enrico Morin ( 1923-2013) , e ricordo perfettamente il piccolo acquerello che con ogni dettaglio ritraeva le due navi, Colombo e Vespucci, che lui aveva dipinto nel periodo in cui comandava la Divisione Navi Scuola.
5) Luglio 1940 Lancio di un Ro43 durante lo scontro di Punta Stilo
Il primo avvistamento da parte italiana della flotta Britannica si ebbe alle 13.30 ad opera di un CANT Z. 501 della ricognizione marittima partito da terra, ed a seguito di ciò L’Amm.Campioni , comandante della squadra, fece decollare tre idrovolanti da tre dei suoi incrociatori leggeri che, individuata a loro volta la flotta nemica, ne comunicarono con estrema precisione composizione, posizione e velocità.
Nel frattempo la formazione italiana fu decurtata degli incrociatori leggeri Cadorna e Diaz, che dovettero rientrare alle basi per avarie agli apparati motori.
Ricordiamo qui l’uomo che guidò la flotta in questo primo scontro aereonavale : l’Amm.inigo Campioni, che qualche anno dopo pagò con la vita la fedeltà agli ordini ricevuti:
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6) 15/06/1943 Partenza per l’ultima missione (smg Barbarigo)
Dalle cronache si può stabilire che il Com.te Foschini non aveva programmato l’evento, ma che ebbe la presenza di spirito di aderire, potendo contare su un rodato equipaggio, ad un’idea romantica, nel solco della migliore tradizione marinaresca, quella di sfruttare le condizioni favorevoli, per entrare nel mito.
Credo che il Com.te Foschini, fece il regalo più bello al suo equipaggio, quello di poter partecipare con orgoglio, se non ad un fatto storico, ad un evento sicuramente memorabile di cui tutti coloro che a vario titolo vi parteciparono, continuano, a distanza di ormai 53 anni, ad andarne fieri.
Sicuramente fu un uomo con un grande carisma e con carattere allegro e socievole, dico questo anche se nella mia fuggevole esperienza in Marina non ebbi la fortuna di incontrarlo. Ma ho conosciuto persone che lo conoscevano da vicino , come il Com.te Ilio Foschini, fratello di Ugo , insegnante per diversi anni di navigazione e astronomia all’Accademia Navale, e insegnante del mio corso , come una generazioni di ragazzi oggi quasi settantenni che negli anni ’60 , per motivi di servizio abitavano al Varignano, Ugo Foschini , che come sappiamo amava la vela, non perdeva l’occasione di portare, oltre ai suoi figli i ragazzini in barca per farli innamorare della vela. Di questi ragazzini, una era mia moglie, figlia di un ufficiale di Marina, all’epoca comandante del G.O.I
(….) “Ebbi la mano felice nello scegliermi come manovratori, dopo alcune prove, due giovani ufficiali di marina: Massimo Minervini e Bruno Petronio (1936-2002).
Il primo aveva partecipato a numerose gare, anche come timoniere,nei 5.5 e nelle Star. Il secondo era stato prodiere nei Flying Dutchman; inoltre, lo avevo avuto nel mio equipaggio sul Corsaro II. ( ….)
Petronio, un giovane forte e solido, svolgeva il lavoro di prodiere con competenza tecnica ed intelligenza. In condizioni di mare agitato e di vento sostenuto le sue qualità emergevano.(…)Questo il ricordo di Peppo, l’allora guardiamarina Bruno Petronio, nelle parole dell’Ammiraglio Agostino Straulino.
Bruno Petronio diventa, infatti, prodiere nella classe 5.5 S.I, nell’equipaggio di Straulino, dopo che quest’ultimo, abbandonata la classe Star, inizia a regatare, appunto, con i 5.5. S.I.
E’ così vincitore, nel 1964, a Cannes, nella Coupe de Paris e nella Coppa du Yacht de Cannes e, ad Alassio, nella coppa A. Beniscelli, valevole come preselezione olimpica per la classe 5.5.
Si classifica al quarto posto alle Olimpiadi di Tokio – Enoschima ed è vincitore ai Campionati del Mondo della classe 5.5 che si tengono a Napoli.
Nel ’69 il Comandante Petronio passa alle regate d’altura e nel 1970 è al timone di Stella Polare.
Il 29 luglio 1970 Stella Polare è sulla linea di partenza della Plymouth – Tenerife, organizzata dalla Sail Training Association su un percorso di oltre 1450 miglia, insieme ad altre 18 imbarcazioni costituenti l’allora elite mondiale delle imbarcazioni d’altura.
Come ampiamente riportato dalla stampa nazionale ed internazionale, la regata, che si svolge in condizioni di mare e di tempo spesso avverse, è entusiasmante ed incerta fino all’ultimo.
L’8 agosto, contro ogni pronostico, Stella Polare si aggiudica la vittoria, sia in tempo reale che in tempo compensato.
Il Comandante Petronio è stato insignito per due volte della medaglia al Valore Atletico: con il bronzo, nel 1964, a seguito del IV posto conseguito all’Olimpiade di Tokio-Enoschima e con l’oro in conseguenza della vittoria mondiale riportata a Napoli nel 1965.
Olio su tela riportata su cartone cm 30X50
Siamo durante la guerra fredda
La notte sul 10 aprile 1973, nel golfo del Leone , nave Geniere ( ex Uss Prichett)segue una formazione navale sovietica, composta da molte navi, che dirige a lento moto verso Sud. C’è un forte Maestrale con onde burrascose; il Geniere, da molti giorni in mare rolla con il mare al giardinetto e le onde che frangono in coperta. Durante la seconda comandata in un notte buia vediamo delle luci di due navi che non governano. Una petroliera ” civile” sta rifornendo , in linea di fiila un incrociatore classe Kinda. Ci avviciniamo per controllare ed identificare le navi , accendendo i proiettori situati in controplancia. La nave rifornita (Kinda) mostrando i fari di non governo, molla il cavo che sostiene la manichetta di rifornimento e ci mette la prua addosso. Con l’ordine urlato di”pari avanti tutta” e tutta la barra a sinistra” la nave fa un balzo in avanti , mentre la prora del Kinda passa a pochi metri dalla nostra poppa.
Io ero imbarcato sul Geniere, con il grado di guardiamarina, ufficiale di rotta. Ricordo il com.te Capitano di Fregata Cataldo Gigantesco, scomparso alcuni anni fa.
13) – 2004 Nave Garibaldi, esercitazione in Atlantico
Olio su telka cm 50X70
La prima nostra portaerei operativa, in una esercitazione Nato ” Majestic Eagle” http://www.sandroferuglio.com/navi-militari/portaerei-gari/
L’attuale Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm.Giuseppe Cavo Dragone, è stato il primo comandante del gruppo aerei imbarcati
14) 2013 -100 anni di Aviazione di Marina- Wolves – Nave Cavour
Olio su cartone telato cm 60×80
L’Aviazione Navale ha radici lontane che risalgono agli inizi del secolo scorso, quando i primi audaci pionieri iniziarono ad impiegare, con grande lungimiranza, il mezzo aereo a sostegno della Squadra Navale. Nel 1913 l’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel costituì il “Servizio Aeronautico della Regia Marina”; lo stesso anno venne fondata la “Regia Scuola di Aviazione della Marina” per l’addestramento degli equipaggi di volo ed istituito il “Quadro del Naviglio Aereo”, ove le aeronavi al servizio della Regia Marina furono iscritte in uno speciale elenco, equiparandole alle navi iscritte nel “Quadro del Naviglio di Guerra dello Stato”. Di qui le ragioni per cui il 1913 è stato preso a riferimento quale anno di nascita dell’Aviazione Navale
Oltre al Grande Amm.Paolo Thaon di Revel , vorrei ricordare l’opera dell’Amm. Giuseppe De Giorgi, CSM della Marina dal 2013 al 2016, con il quale ho condiviso 10 mesi di Accademia: lui era pivolo della prima classe e io allievo del 66° corso AUCD, nel 1972.
15) 2013 – Nave Palinuro
Olio su tela cm 35X50
L’altra Nave Scuola , più piccola ma altrettanto affascinante, da 70 anni in servizio presso la nostra Marina : http://www.sandroferuglio.com/genesi/nave-palinuro-da-peschereccio-trainig-ship/
Nel 2013 ho visitato la nave e sono stato ospite del suo Com.te C.F.Panarello , che attualmente comanda le scuole sottufficiali di La Maddalena.
2021- “L’ultimo raggio di sole” Nave scuola A.Vespucci
Acquerello cm 35X50
Amo molto questo soggetto , cioè una nave immersa nel suo elemento , che mi permette di dipingere la multiforme bellezza del mare, massa d’acqua sterminata in perenne movimento , e le luci del cielo che determinano i colori del mare e gli oggetti in sospensione sul mare: le navi.
Le navi a vela poi hanno una bellezza in più, naturalmente sono le loro vele, che giocano con i colori della luce… come in questo dipinto nell’ultimo raggio di sole.
Qui finisce il percorso di questa mostra virtuale, nel ringraziarvi per averne pazientemente seguito il percorso, con l’auspicio che il mio lavoro artistico e di ricerca vi sia piaciuto, vi invito a registrarvi sul sito, per ricevere gli aggiornamenti del blog, o, a mettere ” Mi Piace” sulla pagina facebook: Sandro Feruglio pittore di Marina
Cordiali saluti,
Sandro Feruglio
Complimenti per questa mostra che testimonia una vera passione per il mare e per la storia della navigazione e della Marina Italiana. Si comprende il grande lavoro di ricerca che c’è dietro ogni dipinto, come posso testimoniare per quel che riguarda il Barbarigo e il suo comandante.
Bellissime. Tutti i dettagli sono studiati e riprodotti con la massima precisione. Danno proprio la sensazione del movimento. Anche i quadri che hai fatto per Guido lo dimostrano.